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Sicurezza informatica e fattore umano
Spesso gli attacchi informatici hanno successo grazie all’utilizzo di un’azione di phishing oppure sfruttando password non appropriate o software non aggiornato.
Per evitare attacchi di questo tipo, oltre alle difese messe a disposizione dalla tecnologia, è necessaria anche una certa attenzione da parte degli utenti ed un approccio alla cyber security che riconosca il fattore umano come punto debole ed obiettivo scelto molto spesso per lanciare un attacco attraverso un’operazione di phishing oppure mediante un ransomware o malware di diverso tipo.
La sicurezza di una struttura informatica non può essere un’incombenza del solo responsabile IT, ma deve essere un onere condiviso, una priorità per tutti, perché l’elemento umano svolge un ruolo insostituibile nella protezione dalle minacce e dai tentativi di attacco dall’esterno.
Per questo la sensibilizzazione e la formazione del personale sulla sicurezza informatica sono fondamentali per proteggersi dai cybercriminali.
Questo non significa che la tecnologia non serva, anzi, dotarsi di un firewall e di soluzioni software appropriate è indispensabile per bloccare gran parte dei tentativi di attacco, ma dobbiamo tenere presente che, per quanto le nostre risorse informatiche siano dotate della migliore tecnologia, non possiamo mai abbassare la guardia.
E per tenere alta la guardia e combattere la battaglia contro i criminali informatici, che prendono di mira le persone, dobbiamo usare le stesse loro armi; per questo esistono soluzioni che utilizzano l’intelligenza artificiale per individuare e bloccare le azioni illegali di hacker malintenzionati.